Brexit: contributi a fondo perduto per le imprese danneggiate

Le imprese italiane hanno la facoltà di accedere a rimborsi a fondo perduto per l’aggravio delle spese sostenute dal 1° gennaio 2020, per contrastare gli impatti negativi del recesso del Regno Unito dall’Unione europea.

La Commissione Europea ha infatti messo a disposizione di tutti gli stati membri dell’UE una Riserva di Adeguamento alla Brexit (BAR), uno strumento speciale di emergenza una tantum per contrastare le conseguenze economiche, sociali, territoriali e ambientali della Brexit negli Stati membri e mitigare gli impatti negativi sulla coesione economica, sociale e territoriale. L’importo assegnato all’Italia ammonta a 112 Milioni di euro.

La Brexit sta rivoluzionando il commercio mondiale e l’Italia con il suo tessuto di piccole e media imprese, è tra i Paesi UE che più stanno subendo questo mutamento.

Dopo la Brexit, infatti, il Regno Unito è diventato a tutti gli effetti un paese terzo e sono venuti meno dei benefici forniti dal mercato unico. Tutte le merci esportate dall’Ue nel Regno Unito sono soggette a formalità doganali e a controlli alle frontiere, con più burocrazia e costi aggiuntivi per le imprese esportatrici.

 

Progetti oggetto di finanziamento

Sono ammissibili le spese effettivamente sostenute nel periodo compreso tra 1° gennaio 2020 e la data di presentazione della Proposta di Finanziamento di importo complessivo non inferiore a 10.000 euro, al netto dell’IVA.

  • costi del personale;
  • spese viaggio, ad esempio biglietti aerei, treni etc.;
  • spese di soggiorno, quali ad esempio, assicurazioni di viaggio, vitto, soggiorno, visti, etc.;
  • consulenze e servizi esterni quali, ad esempio, studi, formazione, sistemi informatici, creazione, modifiche e aggiornamenti di siti web, attività di promozione, comunicazione, pubblicità o informazione collegate all’iniziativa, altre consulenze e costi specifici necessari, verifiche tecniche etc.;
  • attrezzature quali hardware, software, strumenti e macchinari, attrezzi o dispositivi;
  • spese per infrastrutture connesse all’attuazione della proposta di finanziamento
  • spese generali, d’ufficio e amministrative (ad es. canoni, forniture per ufficio, manutenzione, pulizia etc.), calcolate su base forfettaria fino al 7% dei costi diretti dell’operazione.

Non rientrano, invece, fra le spese ammissibili i costi relativi all’IVA e a sostegno della delocalizzazione.

Le proposte dovranno prevedere iniziative che evidenzino il collegamento diretto con gli effetti negativi del recesso del Regno Unito dall’Unione europea. Le imprese avranno l’onere di chiarire e dimostrare l’esistenza di tale legame diretto e dovranno dettagliare quali siano i risultati concreti e misurabili che sono stati raggiunti per effetto degli interventi aggiuntivi realizzati.

Legame diretto

Esiste un legame diretto se la spesa sostenuta si è resa necessaria proprio a causa della Brexit.

Esempi:

  • necessità di ricorrere a certificazione aggiuntiva; 
  • incrementodella modulistica per il trasporto merci; 
  • costi di aggiornamentodel personale per le modifiche normative.
  • i costi sostenutiper attrezzature acquisite o per infrastrutture realizzate per essere destinate esclusivamente alla gestione di processi/flussi generati a seguito della Brexit.

Legame non diretto

Non sono ammessi a contributo gli investimenti nei casi in cui:

– si realizzano le medesime attività che esistevano prima della Brexit (ad esempio, partecipazione alla medesima fiera);

– l’azienda non ha tratto alcun nocumento dalla Brexit.

– il supporto consulenziale o di formazione rientrerebbe tra le ordinarie attività della azienda.

Legame Parziale

Quando il costo sostenuto (personale, attrezzatura, consulenza, ecc.) ha un collegamento con la mitigazione degli effetti della Brexit, ma ha una utilità anche per le attività ordinarie dell’impresa la determinazione del costo avviene mediante applicazione del pro-rata.

 

Caratteristiche dell’agevolazione

Fino al 100% di contributo finanziario sotto forma di rimborso delle spese effettivamente sostenute dai Proponenti, erogati in regime de minimis, da un minimo di € 10.000 fino ad un massimo di € 200.000.

 

Soggetti beneficiari

Per accedere agli incentivi, le imprese devono presentare una proposta di finanziamento che può essere compilata a partire dalle ore 12.00 del 13 aprile 2023 fino alle ore 12.00 del 12 luglio 2023.

L’aiuto sarà concesso in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande ritenute ammissibili, ma laddove la dotazione finanziaria non dovesse esaurirsi dopo la chiusura del 12 luglio 2023 l’Amministrazione si riserva di aprire una seconda finestra temporale.

Il beneficio è concesso a seguito di una procedura di valutazione che si compone di una fase di verifica di ammissibilità formale della domanda e di una fase di valutazione delle proposte di finanziamento dove viene valutata l’adeguata descrizione dell’impatto negativo che l’iniziativa ha contrastato, l’efficacia delle attività realizzate e la portata dell’intervento nonché l’effettivo contrasto degli effetti negativi della Brexit.

La consulenza di una società specializzata come Innovation Machine/Servizi 4.0 è la soluzione che più avvantaggia economicamente e operativamente le imprese che vogliono accedere al contributo

Oltre a offrire supporto nella predisposizione della domanda, può contribuire a:

  • programmare tempi, modalità, beni oggetto di investimento strategicamente utili al ricorso ai finanziamenti;
  • dare consulenza all’impresa, anche qualora necessitasse di presentare più domande di agevolazione su finestre temporali diverse;
  • verificare la cumulabilità del contributo con altri aiuti di stato come credito d’imposta 4.0 e Ricerca & Sviluppo;
  • supportare le aziende nella produzione della documentazione necessaria ad attestare che le maggiori spese hanno legame diretto con il verificarsi della Brexit.

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Tra i nostri servizi forniamo la consulenza per:

  • Valutazione preventiva degli investimenti per l’applicabilità dell’agevolazione;
  • Interlocuzione tecnica con le società esterne fornitrici dei beni e dei servizi;
  • Definizione di un percorso di sviluppo per creare il corretto ambiente di fabbrica per la fruizione dei benefici aggiuntivi a quelli destinati esclusivamente ai beni strumentali (es. integrazioni software; Formazione 4.0);
  • Redazione di Perizia (Asseverata o Giurata);
  • Redazione di Analisi tecnica;
  • Supporto per la redazione della Comunicazione al MISE (per fini statistici) degli investimenti effettuati (dalla Legge 160/19 in poi)
  • Valutazione del mantenimento dei requisiti per beni già periziati (“Audit 4.0”).

 Link alla pagina dei Servizi per Industria 4.0

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