Gap digitale aziendale: come colmarlo

digitalizzazione

Circa il 90% delle aziende che affrontano un percorso di digitalizzazione lo fanno senza un’effettiva progettualità, senza averne le necessarie competenze e, soprattutto, ritenendo superflua la consultazione di un esperto.

Il percorso di digitalizzazione è solitamente improvvisato per soddisfare una esigenza immediata dell’azienda, “mi serve un gestionale”, “serve un software per gestire la produzione”, “serve un software per gestire gli ordini inviati dagli agenti di commercio”, “serve un software per monitorare il magazzino”, etc.

Questo tipo di approccio sicuramente da l’avvio, in tempi brevi, a una parziale digitalizzazione aziendale, cui, purtroppo, non segue quasi mai alcun piano strutturato.

Tutto ciò porta ad avere effetti negativi che, solitamente, si palesano in tempi abbastanza rapidi.

Per il “fai da te” internet è ricco di ottimi suggerimenti, vedi i business case di Starbucks, Facebook, Ikea, Dyson in ambito digitalizzazione.

Occorrerebbe però chiedersi se le soluzioni desiderate siano quelle adottate dalle grandi aziende oppure siano diverse.

Innanzitutto, si deve tenere presente il contesto in cui si sono evoluti molti dei technical provider.

Molto spesso essi sono nati per risolvere un’esigenza specifica: ERP, MES, gestionale aziendale. Frequentando le aziende si sono poi evoluti e hanno tentato di soddisfare le esigenze vieppiù crescenti e variegate dei clienti. Altrettanto spesso essi hanno affrontato queste sfide senza averne l’esperienza sufficiente e pertanto presentando prodotti non all’altezza.

Pertanto, è facile essere d’accordo sul fatto che il know-how necessario per costruire un software gestionale è completamente differente da quello necessario per costruire un MES.

 

Individuare il gap digitale aziendale

Durante gli ultimi anni Innovation Machine, grazie anche alla stretta collaborazione di molti dei suoi componenti con il Polo Tecnologico Alto Adriatico ha condotto più di cento ASSESSMENT di maturità digitale nel Nord Est italiano arrivando quindi a costruire un adeguato know how e, di conseguenza, incrementando la propria professionalità.

Quanto emerso dalle indagini condotte è, come detto in apertura, la mancanza di strutturazione del processo di digitalizzazione, lo studio della sua elongazione temporale e l’incrocio, ove ne ricorrano le circostanze, con tutte le possibilità di finanziamento agevolato.

Chiaro quindi come l’implementazione debba iniziare con un processo “bottom up” (dal basso verso l’alto) che tenga nel debito conto il sistema organizzativo aziendale e che costruisca un piano evolutivo ragionato.

Va sottolineato come gli assessment abbiano portato alla luce tematiche relativa alla mancata maturità organizzativa e come quindi un piano di evoluzione non possa che passare attraverso una profonda reingegnerizzazione dei processi aziendali complessivi magari passando attraverso un percorso, legato anche in maniera non ortodossa, ai principi della Lean e del Lean Office che abbia come primo obiettivo l’eliminazione degli sprechi.

 

Colmare il gap digitale aziendale

Una forma razionale di reingegnerizzazione passa attraverso la connessione operativa tra i processi aziendali e i software che li sovraintendono. In altre parole, è consigliabile strutturare i processi esistenti, migliorare l’utilizzo dei SW già posseduti per passare a una fase di più stretta integrazione dei dati che molto spesso sono già trattati ma ancora più spesso non sono adeguatamente sfruttati o addirittura “dimenticati”.

Giusto evidenziare come un assesment di digitalizzazione ben condotto farà emergere spunti di miglioramento dal punto di vista tecnologico, organizzativo e di gestione della qualità e del personale.

Una delle soluzioni scelte da alcune aziende per implementare un progetto di digitalizzazione è l’adozione di una figura definita comunemente Temporary Manager.

Questo professionista è chiamato a stare in azienda con una certa assiduità per poter condurre i progetti evolutivi dell’azienda dialogando sia con il personale interno, sia con i technical provider chiamati a recitare un ruolo importante nel progetto.

Cooperazione con il Polo Tecnologico Alto Adriatico

Innovation Machine si propone come il partner ideale per un progetto di digitalizzazione complessivo.

L’analisi del divario di digitalizzazione è compiuta seguendo rigorose metodologie messe a punto all’interno della collaborazione di Innovation Machine con il Polo Tecnologico Alto Adriatico. Essa richiede l’impiego di più figure professionali e la collaborazione di alcune figure chiave dell’azienda committente.

L’analisi riguarda tutti i dipartimenti aziendali commerciale, marketing, finanza, manutenzione impianti, qualità e così via.

Da parte nostra vantiamo un buon numero di progetti di digitalizzazione condotti con la piena soddisfazione dei clienti. Essi hanno riguardato vari settori merceologici e tematiche molto differenti.

Siamo a disposizione per illustrarvi le nostre metodologie di lavoro in colloquio conoscitivo informativo e approfondire insieme le possibilità di portare valore aggiunto ai Vostri processi aziendali.

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Tra i nostri servizi forniamo la consulenza per:

  • Valutazione preventiva degli investimenti per l’applicabilità dell’agevolazione;
  • Interlocuzione tecnica con le società esterne fornitrici dei beni e dei servizi;
  • Definizione di un percorso di sviluppo per creare il corretto ambiente di fabbrica per la fruizione dei benefici aggiuntivi a quelli destinati esclusivamente ai beni strumentali (es. integrazioni software; Formazione 4.0);
  • Redazione di Perizia (Asseverata o Giurata);
  • Redazione di Analisi tecnica;
  • Supporto per la redazione della Comunicazione al MISE (per fini statistici) degli investimenti effettuati (dalla Legge 160/19 in poi)
  • Valutazione del mantenimento dei requisiti per beni già periziati (“Audit 4.0”).

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