Road Map Smart Farm per Agricoltura 4.0

Circa trent’anni fa furono messe in commercio le prime trattrici agricole in grado di seguire automaticamente delle tracce sui campi dove erano chiamate a operare. Erano i primordi della guida automatica.

Per effetto dei vari sviluppi tecnologici e della diffusione della trasmissione dei dati da ormai vent’anni sono presenti delle trattrici agricole a guida automatica.

Circa dieci hanno fatto esordio  dei software per una gestione agronomica smart o di precisione delle aziende agricole.

Negli ultimi anni queste tecnologie sono diventate abbordabili da un punto di vista economico, sono diventate sempre più affidabili ed efficienti e quindi sono state adottate in ottica Industria 4.0 o meglio, Agricoltura 4.0.

Ciò nonostante le statistiche riportano che a praticare l’agricoltura di precisione sia solo una porzione limitata degli operatori di settore; più facilmente i grandi possidenti di terreni agricoli.

 

 

La formazione del personale agricolo

Lo scoglio principale, posto che la direzione verso un’agricoltura di precisione sia oramai un fatto ineluttabile, rimane la capacità di utilizzo da parte degli operatori agricoli.

I dati correnti mostrano che mediamente un’impresa agricola di piccole/medie dimensioni impiega tre anni a raggiungere l’obiettivo della digitalizzazione in molti casi per mancanza di formazione specifica.

Per meglio comprendere l’argomento vale la pena approfondire la tematica del Rateo Variabile.

 

Gestire la variabilità

All’interno di un campo è molto probabile che la produzione non sia omogenea, cioè che vi siano zone dove si produce di più e altre dove si produce meno. Questa variabilità nella produzione può dipendere da molti fattori, anche da una non corretta applicazione del concime o da una semina malfatta. Spesso, però, questa variabilità è indotta da elementi, per così dire, oggettivi: per esempio una differente composizione del terreno; la presenza di avvallamenti, dove ristagna l’acqua, o di zone più compattate e quindi meno porose. Riuscire a comprendere cosa genera la variabilità e quindi trovare i mezzi per porvi rimedio, quando è possibile o adattare il processo produttivo in modo da ridurre gli sprechi è il compito che si prefigge l’Agricoltura di Precisione (AP) che gli anglosassoni chiamano anche Precision Farming (PF) o Precision Agricolture (PA).

Per fare ciò è necessario disporre di tecniche e tecnologie capaci, prima, di rilevare la disomogeneità e, dopo, di applicare in modo variabile gli input colturali all’interno dell’appezzamento.

Gestire la variabilità generata dall’ambiente in cui avviene la coltivazione, significa quindi applicare in modo conseguente e diversificato gli input:

  • chimici
  • meccanici
  • biologici

L’Agricoltura di Precisione può essere adottata a livelli di complessità crescente e le metodologie per affrontare la distribuzione variabile (o rateo variabile) sono fondamentalmente due: quella impostata su mappe e quella che utilizza sensori.

Entrambi i metodi rientrano nella filosofia dell’agricoltura di precisione, ma si differenziano in modo sostanziale.

 

1 – Agricoltura di precisione senza georeferenziazione

  • Nella preparazione delle aiuole per la coltivazione di orticole è importante che il piano di coltivazione non abbia avvallamenti in cui ristagni l’acqua o, come nel caso delle baby leaf e dei prodotti di quarta gamma in generale, renda più facile la raccolta del prodotto. L’applicazione di un sensore capace di leggere la distanza dal terreno e una serie di attuatori capaci di regolare la posizione dell’aiuolatrice rispetto al suolo permette di ottenere aiuole perfettamente orizzontali.
  • I sensori NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) permettono di valutare in tempo reale la capacità di fotosintesi e quindi la vigoria della coltura. L’impiego di questi nella concimazione azotata di copertura consente di modificare la dose distribuita in funzione del grado di vigoria della coltura.
  • Un terzo esempio è l’applicazione di sistemi ottici tarati per riconoscere le infestanti, montati su macchine (progetto flavescenza dorata)
 

2 – Agricoltura di precisione georeferenziata

 

  • L’applicazione sulle macchine da raccolta di sensori in grado di registrare, in modo geolocalizzato, quantità, umidità ed eventuali altri parametri qualitativi del prodotto consente di misurare le variazioni di produzione e determinare gli aspetti qualitativi e sanitari del prodotto. La mappa di produzione è uno strumento fondamentale dell’Agricoltura di Precisione perché consente di capire in che misura si manifesta la variabilità. La mappa di produzione, però, non spiega il perché di questa variabilità, che invece è l’informazione indispensabile per potervi porre rimedio.
 
  • È quindi necessario raccogliere altre informazioni, sempre strutturate in mappe, che ci permettano di comprendere quali possano essere i motivi che hanno aumentato la produzione in certi settori del campo e ridotta in altri. Esistono, infatti, programmi che consentono di sovrapporre informazioni differenti riferite alla stessa area, facilitando la comprensione delle relazioni esistenti a loro carico nella parte di appezzamento in esame.
  • Disponendo di questa serie di informazioni rappresentate in mappe possiamo, sulla base delle nostre conoscenze agronomiche, ipotizzare una strategia in base alla quale modulare intensità e quantità applicate con le diverse operazioni. Definito questo passaggio si realizza una mappa di prescrizione (che può essere anche solo virtuale) che gestirà la macchina durante l’operazione.

Quali vantaggi porta l’agricoltura di precisione?

  • Maggiore velocità e accuratezza delle lavorazioni
  • Riduzione degli sprechi di materia prima e prodotti
  • Minore stress per l’operatore che può prestare più attenzione ad altri aspetti della lavorazione, come il controllo degli attrezzi
  • Aumentare la produttività delle colture andando a ridurre le differenze di performance che si possono riscontrare all’interno di uno stesso appezzamento
  • Intervenire in maniera rapida su quanti più parametri produttivi possibile, identificando subito gli interventi necessari per ottimizzare la produzione
  • Il raccolto sarà sempre più sano, variegato e prodotto in maniera sostenibile
  • Efficienza produttiva, riduzione personale
  • Maggior qualità del prodotto
  • Riduzione dei costi aziendali
  • Riduzione capitale circolante
  • Controllo dei costi aziendali
  • Minimizzazione degli impatti ambientali

Il percorso che noi proponiamo è proprio quello di accorciare a 6-9 mesi un percorso che le aziende da sole compiono in non meno di 3 anni, come:

  1. Analisi azienda agricola e analisi tecnologie a disposizione con conseguente proposta di upgrade tecnologico (stazioni meteo, guide satellitari, software gestione agronomica, software diario di campagna);
  2. Supporto nella scelta e formazione nell’utilizzo di software per la gestione dell’azienda agricola quali software gestione agronomica, diario di campagna, gestione risorse, gestione lavori conto terzi;
  3. Supporto nella realizzazione di mappe di prescrizione;
  4. Supporto e formazione nella realizzazione di mappe di semina, concimazione, diserbo e gestione dei diversi formati;
  5. Supporto nell’invio mappe ai beni e assistenza oltre che formazione all’uso dei terminali montati sui beni.

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Congiuntamente con i nostri esperti e partner accompagniamo l’azienda nella sua trasformazione digitale aiutandola a gestire i cambiamenti e ottenere risultati concreti sul suo business, affrontando il percorso avendo prima riconosciuto la necessità di cambiare “pensiero” e soprattutto visione, sia dal punto di vista della cultura, atteggiamento e mentalità aziendale sia dal punto di vista delle scelte tecniche e tecnologiche da intraprendere.

Valutiamo inoltre tutte le opportunità di finanziamento delle iniziative intraprese per ottenere il massimo beneficio.

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